domenica 5 ottobre 2008

*Trittico del Fer* - concatenamento di vie in bassa Valle d'Aosta

Era da un po’ di tempo che ci pensavo: da quando ho salito la prima via sul Paretone del Fer, nella primavera 2006. La relazione presentava il *Trittico del Fer* ovvero le tre vie che percorrono questo bel muro di gneiss alto 300 m: percorrerle tutte nello stesso giorno era una sorta di sfida (del tutto personale, ovviamente)...
Pian piano il progetto ha preso forma cercando di assumere una certa logica di percorso. Salendo da Outrefer, lungo l’avvicinamento, si trova un evidente pilastro solcato da una via (*Pilastro Neri-Camilla*) che sbuca esattamente sul sentiero per il Paretone del Fer. Ho pensato quindi che potesse essere una bella variante per avvicinarsi al *Trittico*. Inoltre il suddetto Pilastro era stato presentato sulla relazione dei primi salitori come l’inizio di un percorso che continua lungo una cengia verso il Pian Bosonin e termina con una via sulle Placche del Pian (*Eclissi di Venere*).
Quindi, combinando i due percorsi, ne è uscito uno più lungo, articolato e con una sua logica.
Ci tenevo poi a realizzare questo concatenamento anche per un motivo particolare. Quest’estate è scomparso un collega - Roberto Giovanetto - uno dei principali artefici del *Trittico del Fer*: purtroppo non ho avuto modo di approfondire la sua conoscenza, solo qualche scambio di mail e di telefonate. Comunque una persona squisitamente gentile ed umile, con una grande passione per l’arrampicata.

In 9 ore e 40 minuti (andata e ritorno da Outrefer), Alessandra ed io abbiamo portato a termine questo percorso beneficiando di una bellissima giornata autunnale con clima ideale. Non si tratta sicuramente di un record o di un primato, semplicemente una giornata di arrampicata vissuta intensamente nello stile che più mi piace: leggero, veloce ed efficace. E con un pensiero rivolto a chi era particolarmente legato a questa zona: ciao Roberto...

Le vie percorse sono, nell’ordine:
- *Pilastro Neri-Camilla* (250 m, 6b+ max, 5b obbl.)
- *Superfer* (300 m, 7a max, 6c obbl.)
- *Sorpasso a sinistra* (275 m, 6c max, 6b obbl.)
- *Dolcefer* (230 m, 6a+ max, 5b obbl.)
- *Eclissi di Venere* (230 m, 6a max, 5c obbl.)
Per un totale di 42 lunghezze di corda e 1300 metri di sola arrampicata.

Questa, in dettaglio, è stata la nostra tempistica:
- Outrefer: ore 7.20;
- base *Pilastro Neri-Camilla*: ore 8;
- cima *Pilastro Neri-Camilla*: ore 8.40;
- base *Superfer*: ore 9 (2.15 ore per salire e scendere la via, con risalita per disincastrare una doppia...);
- base *Sorpasso a sinistra*: ore 11.30 (2 ore per salire e scendere la via);
- base *Dolcefer*: ore 14 (1 ora per salire e scendere la via);
- base *Eclissi di Venere*: ore 15.30 (50 minuti per salire e scendere la via);
- rientro per il Pian Bosonin;
- Outrefer: ore 17.


Preparativi a Outrefer prima di partire

*Pilastro Neri-Camilla*... conserva lunga

Il sole sorge quando sbuchiamo in cima al *Pilastro Neri-Camilla*

E via con il primo tiro di *Superfer*

Ultimi metri di *Superfer*

Giù da *Superfer*... su per *Sorpasso a sinistra*

Nella parte mediana di *Sorpasso a sinistra*

Ultimi metri anche per *Sorpasso a sinistra*

Ale all’attacco di *Dolcefer*, terza via del *Trittico*...

... e all’uscita della stessa via

Autoscatto al termine di *Dolcefer*

Ultima via della giornata: *Eclissi di Venere*

Quasi al termine del concatenamento, in cima alle Placche di Pian Bosonin

martedì 26 agosto 2008

Aiguille du Moine - *Sale athée*

L'oscuro versante ovest dell'Aiguille du Moine rivela la sua bellezza soltanto a chi ha la pazienza di aspettare le calde luci del pomeriggio/sera. Solo allora il granito appare in tutto il suo splendore: arancione, compatto, praticamente un invito alla scalata! Grazie all'intuito e alla buona volontà di François Pallandre - fortissima guida alpina di Chamonix - possiamo ora apprezzare questo sito relativamente "nuovo". E nonostante ciò, la frequentazione è pressoché nulla sia per mancanza di una guida completa della zona sia per il lungo e complicato avvicinamento a piedi (circa 3 ore da Montenvers).
Tra le vie tracciate su questo selvaggio versante dell'Aiguille du Moine spicca senza dubbio un autentico capolavoro, paragonabile (a mio giudizio) per estetica e qualità della roccia a *Voyage selon Gulliver* sul Grand Capucin e *Nel corso del Tempo* sul Becco di Valsoera. Si tratta di *Sale athée* (380 m, ABO-, 8a max oppure 7a+ con 2 p.a., 6c obbl.), salita oggi in 5 ore insieme ad Alessandra: 10 tiri fantastici dove poter mettere in pratica tutte le tecniche dell'incastro. L'attrezzatura in posto è veramente essenziale (19 fix inox da 10 mm, di cui 7 solo sull'ultimo tiro) ma ci si protegge sempre bene con 2 serie di friends.
A proposito dell'ultimo tiro... si presenta come un muro compattissimo alto 25 metri. 7a+ molto tecnico (5 spit, 6c obbligatorio) fino alla base di un bombamento; segue un boulder violentissimo di 8a (è possibile azzerare, 2 p.a.) che permette di raggiungere la piatta sommità del pilastro. Purtroppo nulla a che vedere con il resto della via... ma per concludere in bellezza bisogna affrontare anche quest'ultimo ostacolo!

Materiale: 2 corde da 60 m, 10 rinvii, 2 serie di friends dal #.5 al #3 Camalot, 1 serie di TCU dal #00 al #3 Metolius.
Esposizione: ovest, sole al pomeriggio ad una quota di circa 3000 metri.
Avvicinamento: in circa 3 ore da Montenvers, per l'ultimo tratto vedere il tracciato sulla foto allegata.
Discesa: in doppia lungo la via. Solo una calata fuori via (evidente) per arrivare sulla cengia tra il secondo e il terzo tiro.

Terzo tiro, un 6b+ piuttosto delicato.
Quarto tiro, 6c lungo una bella sequenza di lame.
Arrivo alla quinta sosta (6c+).
Sesto tiro: un capolavoro! 45 metri di fessura ad incastro di mano (7a+).
Ancora un’immagine del sesto tiro.
Al termine del sesto tiro la fessura si stringe per diventare ad incastro di dita.
Alessandra impegnata sull’ottavo tiro (6c).
La caratteristica fessura orizzontale al termine del nono tiro (7a)... occhio all’attrito delle corde!
Vista sul pilastro di *Sale athée* dalla cengia tra il secondo e il terzo tiro.
In rosso è indicato il percorso da seguire per l’avvicinamento.

mercoledì 6 agosto 2008

Eiger (parete Nord) - *Le chant du cygne*

Alessandra impegnata nel diedro del 16° tiro (6c+)

Dopo l’esperienza invernale sulla via *Heckmair*, ritorno in estate sulla parete nord dell’Eiger - insieme ad Alessandra - per scalare una via di roccia sul grande pilastro di destra. Si tratta di *Le chant du cygne* (900 m, 7a+ max, 6b+ obbl.), un itinerario firmato Michel Piola e Daniel Anker: praticamente due nomi = una garanzia!
La via è lunga (22 tiri), inizia con una prima metà su placche grigie appoggiate per concludersi su un pilastro verticale/strapiombante con alcune lunghezze molto atletiche. I tiri sono quasi tutti lunghi 45/50 metri e la roccia è nel complesso buona (migliore nella parte bassa). La via è quasi interamente attrezzata a fix zincati da 10 mm (placchette gialle Simond) ma occorre comunque integrare con alcune protezioni veloci.
Molte cordate percorrono la via in due giorni, con un bivacco sulla comoda cengia accanto alla decima sosta. Avendo l’accortezza di scegliere una giornata calda, è molto più divertente (a mio giudizio) salire la via leggeri e uscendo in giornata... come abbiamo fatto noi, con questa tempistica:
  • 30 minuti di avvicinamento da Eigergletscher;
  • 8 ore di arrampicata lungo la via (!);
  • 50 minuti di discesa a piedi fino a Eigergletscher.

Materiale: 2 corde da 60 metri, 12 rinvii, 1 serie di friends dal #.5 al #2 Camalot, 1 serie di TCU dal #00 al #3 Metolius, casco.
Esposizione: nord, all’ombra tutto il giorno.
Avvicinamento: da Eigergletscher (stazione del treno per lo Jungfraujoch) seguire l’Eiger Trail fino al pannello in cui viene descritta la via *Heckmair*. Abbassarsi ancora qualche metro per imboccare sulla destra una traccia a mezzacosta che porta sotto la parete. Seguire gli ometti che conducono sulla grande cengia (qualche metro di II grado). L’attacco della via è riconoscibile per la presenza di una sosta a fix (placchette gialle Simond) alla base.
Discesa: la via termina su una spalla della cresta ovest. Da qui, seguire il sentiero che si abbassa fino ad un sistema di cenge che si superano abbastanza agevolmente (numerosi ometti e qualche fix in posto in caso di roccia bagnata). Infine si segue il comodo sentiero che riconduce brevemente a Eigergletscher. Calzature leggere sono più che sufficienti.